Bonus sanificazione coronavirus: a chi spettano i nuovi incentivi?


Il tasso di mortalità sempre più crescente che nello scorso anno 2020 ha visto una Italia al tappeto, una sanità al collasso e persone perdere il lavoro oltre al rischio della propria vita stessa, forzando in questo modo a prendere provvedimenti ancora più specifici che vanno oltre quello di restare chiusi tra le proprie mura domestiche, distanziati e con le mascherine.

Ci si pone e si è posto nello scorso anno 2020, il problema e il modo migliore e più efficace per far fronte a questa emergenza, cercando tutte le modalità possibili per debellare il pericolo, non solo tra le persone ma anche e soprattutto negli ambienti.

Riguardo alla resistenza e quindi alla stabilità nel tempo del virus su differenti superfici, si è compreso che la sola detersione per l’allontanamento dei microrganismi nocivi non è sufficiente. A tal caso si sono dovuti ricercare sistemi alternativi e più mirati per poter debellare questo virus e proteggere le persone da un continuo divulgarsi del contagio.

Così oltre alle regole personali, di detersione delle mani, uso della mascherina, dei gel igienizzanti e distanziamenti è importante, anzi fondamentale una sofisticata disinfezione per abbattere la carica microbica di ambienti, materiali, superfici con l'utilizzo di prodotti disinfettanti autorizzati dal ministero della salute. Successivamente si è passato alla sanificazione, che è un complesso di procedimenti e di operazioni di pulizia e disinfezione e comprende il mantenimento di una salubre qualità di aria e di tutti gli ambienti.

In questo modo sono iniziate una serie di interventi a catena per i negozi, locali aziendali, strutture pubbliche e studi professionali.

Il decreto legge attualmente entrato in vigore introduce specifiche agevolazioni anche per quanto riguarda la sanificazione, elargendo un “bonus” e su quale sia l’incentivo su cui i lavoratori possono puntare.

Questi bonus oltre a dare un sostegno economico alle persone, sono finalizzati affinché ci sia una tutela del diritto alla salute, sulla salvaguardia del piano di pulizia e igiene contro i pericolosi contagi da Covid 19.

Il bonus è rivolto a tutti coloro che esercitano un’ attività di impresa, esercenti d’arte e anche ai liberi professionisti. Questi sono invogliati nelle prossime settimane, a dare uno sguardo ai “bonus sanificazione” e servirsene, soprattutto perché in quanto esercenti sono a contatto con un pubblico, e quindi devono rafforzare queste misure di contenimento del contagio del virus Covid – 19.

I bonus prevedono un credito di imposta che coincide al 50 per cento delle spese sostenute di sanificazione degli ambienti e degli strumenti adoperati per il lavoro nell’anno 2020, chiaramente documentate, fino ad un massimo di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite di un complessivo massimo di 50 milioni di euro.

Le sanificazioni sono per gli studi professionali, capannoni industriali, strumentalizzazioni utilizzate professionalmente e locali aziendali.

I questi giorni è sempre piuttosto in attesa e fibrillante la volontà di ritornare ad una vita più serena, una normale attività quotidiana, mantenendo l’ igiene e la sicurezza sanitaria degli ambienti frequentati, in particolar modo in quelli dove si è registrato un caso di positività al coronavirus.

Quindi si attende la presentazione ufficiale al pubblico di qualcosa di nuovo. Sospiro di sollievo per questo, perché è appena terminato il varo del decreto liquidità, come una risposta doverosa da parte del Governo, alla grande richiesta di domande di sanificazione, da chi ha dovuto tirare giù le saracinesche per il prolungato stato di fermo dell’attività, sia da coloro che hanno potuto continuare a tenere aperta l’attività.

Con il Decreto del Ministro dello Sviluppo economico, di aggiunta con il Ministro dell’economia e delle finanze, da applicare entro 30 giorni dalla entrata in vigore del presente decreto legge, sono stabilite tutte le modalità di applicazione, i criteri e di ricezione del credito di imposta anche con la finalità di assicurare il rispetto del limite di spesa.

Tirando le somme di tutte queste esigenze e richieste, si aspetta il decreto attuativo interministeriale del Mise e del Mef, per poter precisamente comprendere quelli che saranno i veri criteri, modalità definitive, per ottenere il bonus di sanificazione sotto forma di credito di imposta.

Intanto i tecnici del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministeri della economia e delle Finanze si sono riuniti per approfondire il tema del decreto attuativo sui nuovi PIR ( Piani Individuali di Risparmio ) come previsto dalla Legge di Bilancio 2019.

Nel frattempo la novità introdotta è legata al fatto che si richiedono tante agevolazioni fiscali per incrementare una situazione italiana del tutto crollata.

Il testo del Cura Italia in proposito sarà dettagliato a breve.

Nel decreto – legge 19 maggio 2020 numero 34 in corso di conversione, con il nome di “decreto di rilancio” apporta misure obbligate in modalità di salute e sostegno del lavoro e della economia, tanto più di politiche sociali, connesse all’emergenza epidemiologica da Covid – 19, sono introdotti gli articoli 120 e 125 riguardanti i seguenti crediti di imposta.

Un chiarimento sugli interventi e gli investimenti necessari per attenersi alle norme sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus Covid – 19.

Il Provvedimento designa i modelli e le istruzioni per fruire dei sopraindicati crediti di imposta, e riferisce la procedura in cui tutti i beneficiari comunicano all’Agenzia, a mezzo telematico, l’ammontare delle spese sostenute o che si dichiara di aver sostenuto nell’anno 2020.

In base alle comunicazioni giunte, l’agenzia decreta l’importo del credito d’imposta utilizzabile da ciascun soggetto. Per garantire che avvenga nei limiti di tale importo e per conoscere l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta usufruibile, avviene l’utilizzo in compensazione tramite modello F24 nel corso dell’anno in corso 2021.

Le spese alle quali spetta il credito d’imposta sono suddivise in due categorie; quello degli interventi agevolabili e quello degli investimenti agevolabili.

Gli interventi agevolabili sono necessari per realizzare il rifacimento di spogliatoi, di mense, spazi medici, ingressi comuni, suddividere gli spazi, e acquisto di arredi di sicurezza. Sono ricompense per mettere gli ambienti in sicurezza.

Gli investimenti agevolabili sono quelli annessi ad attività innovativa, tra cui quelli concernenti lo sviluppo o l’ acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgersi di attività lavorative. Sono convogliati per l’ acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura (termoscanner), dispositivi di protezione individuale (quali guanti mascherine, visiere protettive, calzari, prodotti detergenti) previsti dalla normativa europea.

Rientrano nelle agevolazioni anche i programmi software, videoconferenze e sicurezza della connessione, per svolgere le attività lavorative in smart working.



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