Quando si cerca di ottenere un prestito è bene tenere in considerazione una serie di fattori che permetteranno di comprendere in fase di stipula del contratto quale possa essere l'alternativa che più si combini alle proprie esigenze. Grande attenzione dovrà prima di tutto essere posta sui tassi d'interesse in quanto ottenere una cifra in prestito comporta, oltre alla restituzione della stessa nei tempi stabiliti, anche il versamento degli interessi maturati sul debito così come una serie di costi aggiuntivi quali le commissioni, le imposte e le assicurazioni. Tutte queste voci confluiranno nel cosiddetto costo totale del finanziamento. Quando ci si rivolge ad un istituto di credito è dunque fondamentale avere ben chiari tutti gli indicatori che ci si presenteranno davanti e soprattutto saper riconoscere un'offerta più vantaggiosa rispetto alle altre.
Gli indicatori da tenere sotto maggiore osservazione sono il TAN e il TAEG, in quanto fattori che incidono in maniera diretta sull'importo finale delle rate del prestito. Il TAN, nello specifico, è il tasso annuo nominale e rappresenta un tasso d'interesse puro in quanto al suo interno non confluiscono le spese accessorie (commissioni, imposte, assicurazioni). Il TAEG, invece, è il tasso annuo effettivo globale e rappresenta dunque il costo totale del finanziamento in quanto comprende tutte le voci di costo riferibili al finanziamento.
Si tratta di un'indicatore di grandissima importanza che consente al richiedente, in fase contrattuale, di stabilire la convenienza di un'offerta rispetto ad un'altra. Un'utile arma a disposizione di chi chiede un prestito è la tabella dei tassi soglia che viene pubblicata ogni 3 mesi dalla Banca d'Italia e che evidenzia le soglie limite oltre le quali un tasso d'interesse può considerarsi usuraio e dunque illegale. Una guida da seguire per orientarsi alla quale può risultare importante allegare anche una conoscenza concreta del TAEG, dal suo calcolo fino alla sua interpretazione.
Per cercare di capire quando un TAEG è conveniente è necessario partire dalla formula matematica necessaria per ottenerlo. Si tratta di un calcolo molto complesso eseguito spesso con l'utilizzo di software appositi e comparatori per riuscire a stimarne il valore. Una volta definiti i costi di istruttoria, le spese di incasso delle rate, i costi di apertura della pratica, la polizza assicurativa e il compenso riconosciuto all'intermediario, questi andranno aggiunti al valore del TAN precedentemente calcolato.
Da questa prima sommaria definizione del calcolo del TAEG appare evidente come sia questo l'indice da tenere in considerazione nel momento in cui si richiede un prestito. La specifica è dovuta al fatto che sempre più spesso, malgrado la legge imponga di dare la stessa visibilità a TAN e TAEG, sono molti gli istituti che lanciano offerte con TAN pari a zero salvo poi aumentare le spesa effettiva nel costo complessivo.
Dato per assodato che il tasso annuo effettivo globale rappresenti l'indicatore da guardare con maggiore attenzione nel momento in cui si sottoscrive un prestito, è bene ora considerare una serie di fattori che possono permettere una comparazione tra i TAEG offerti da diversi istituti di credito. Seguendo il ragionamento fin qui adottato, che è anche quello prevalente nella dottrina, un tasso annuo effettivo globale più basso gode di privilegio di scelta rispetto ad uno più alto. Questo è senza dubbio vero, purchè però tutte le altre condizioni risultino invariate.
In tal senso è importante andare a valutare infatti anche la durata del prestito, ovvero il tempo necessario per la restituzione della somma di denaro ricevuta dall'istituto di credito. Il TAEG, infatti, è un valore che viene spalmato su tutto il periodo del finanziamento, motivo per cui un prestito più lungo avrà necessariamente un indice TAEG più basso rispetto ad un finanziamento più breve. Partendo da questo assunto, non si può non considerare però il fatto che un tempo maggiore di restituzione del denaro avrà necessariamente dei costi più alti che a loro volta confluiranno nel TAEG.
Tenere dunque come unica guida il valore assoluto del tasso annuo effettivo globale potrebbe essere fuorviante in fase di decisione del servizio più conveniente. Tutto andrà ponderato anche con l'arco temporale: più corto sarà il finanziamento e meno saranno i costi totali che però andranno ad influire maggiormente sulle rate mensili. Dall'altro lato più lungo sarà il periodo del prestito, più alte saranno le spese totali che però verranno spalmate su più rate e dunque avranno un minore peso mensile. Ecco dunque spiegato perchè un TAEG più basso non è sempre il più conveniente. Altro aspetto da tenere in considerazione, nel rapporto tra tasso annuo effettivo globale e durata del periodo di restituzione della somma ricevuta, è che la maggior parte dei costi accessori, vale a dire di istruttoria, apertura pratica e compenso riconosciuto all'intermediario, vengono pagati all'apertura del finanziamento e dunque non verranno riscossi nelle diverse date che si decide di affrontare.
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