Tariffe monorarie e biorarie per la luce. Qual è la migliore?


Normalmente siamo soliti considerare che è bene attendere la fascia serale per iniziare ad utilizzare i grandi elettrodomestici, dato che dopo un certo orario la luce costa meno. Sicuramente infatti, le tariffe biorarie consentono di risparmiare maggiormente rispetto a quel che avviene con le tarffe monorarie, sebbene le abitudini di consumo individuale possono incidere notevolmente sui costi in bolletta. 

Un recente studio ha calcolato l'esborso medio annuo di luce per quel che riguarda entrambe le tariffe, ed ha potuto constatare che la soluzione monoraria riesca ad offrire maggiore convenienza rispetto quella bioraria per quel che riguarda utenze a basso consumo.



Le differenze tra tariffa monoraria e bioraria 

                         

Per quel che riguarda la luce, la tariffa monoraria è una tariffa per la quale il prezzo della luce che viene consumata è sempre uguale, a prescindere dalla fascia oraria in cui se ne fa utilizzo. Al contrario, una tariffa bioraria prevede dei costi differenti In base alla fascia oraria in cui se ne fa uso. Di norma una tariffa bioraria presenta tre fasce orarie dette, F1, F2 e F3, nelle quali di solito la fascia serale è più economica.

È possibile capire quale sia la tariffa che si ha al momento con il proprio contratto leggendo la bolletta, di solito questa informazione è riportata nella parte superiore della stessa.



Quali profili sono stati esaminati per questo studio?

                  

Relativamente agli studi appena citati sono stati presi in considerazione differenti profili medi. Uno di questi è quello di un utente single che va a consumare circa 1000 kilowatt l'anno. In questo caso la differenza tra tariffa monoraria e bioraria è dell’8% in favore di quella monoraria.

Ipotizzando invece i consumi medi di una famiglia composta da/tre quattro persone, in questo caso il fabbisogno energetico medio si attesta sui 2700 kilowatt di energia con un risparmio stimato di circa il 4% in favore della tariffa monoraria.

All'aumentare del fabbisogno energetico dunque, diminuisce la convenienza della fascia monoraria che comunque al momento continua a rimanere la più conveniente.

Andando invece a prendere come esempio una famiglia numerosa che ha un fabbisogno energetico medio di circa 5000 kilowatt, in questo caso il risparmio scende fino al 2,5%. Si tratta quindi di un risparmio esiguo quantificabile in circa €100 l'anno. In questo caso è dunque bene valutare con maggiore attenzione tutti quelli che sono i benefici legati ai costi.

  


La tariffa migliore legata alle abitudini di consumo 

                    

In conclusione possiamo dire che considerare tutti questi fattori servirà sicuramente per riuscire a decidere in maniera mirata quella che è la fascia oraria e soprattutto la tipologia di tariffa luce più adatta in base all'utilizzo che si fa della luce, legata ovviamente al numero di componenti del nucleo familiare e le abitudini di consumo di ciascuno.



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